L’Olio dei Poeti - La Madia Travelfood n° 351 - set-ott 2021
L’Olio dei Poeti
L’olio Extravergine di Oliva del Molise
La Madia Travelfood n° 351 - set-ott 2021
A cura di Antonietta Mazzeo Capo Panel Olio, Tecnico ed Esperto degli Oli d’Oliva Vergini ed Extravergini, Membro del Panel DISTAL il Comitato Professionale di Assaggio di oli d’oliva, Aspirante Assaggiatrice di Olive da Tavola, Consigliere dell’Associazione Nazionale Donne dell’Olio, Direttrice Generale di COER Movimento Turismo dell'Olio Emilia-Romagna
Ricco di storia e bellezze naturali, con tradizioni di origine antichissima, il territorio del Molise, equamente diviso tra montagne e colline, attraversato interamente dalla dorsale appenninica, il terreno degrada con ampie ondulazioni verso le strette pianure fino ad arrivare al mare; la bellezza e il patrimonio agricolo di questo territorio sono rappresentate da splendidi oliveti ultracentenari.
La produzione dell’Olio Extravergine di Oliva in Molise, affonda le sue radici nell’antichità; da Marco Terenzio Varrone a Catone il Censore, da Strabone a Plinio il Vecchio, passando per i poeti Quinto Orazio Flacco e Giovenale, tante sono le testimonianze scritte da autorevoli autori romani che, attraversando il tempo, lo descrivono come un prodotto eccellente. Catone il Prisco, nel Trattato “De re rustica”, cita le regole praticate a Venafro per la vendita delle olive, Orazio nelle sue Satire, menzionate da Eugenio Solza nell’opera “L’arte del convito nella Roma antica”, consiglia di utilizzare l’olio di Venafro per la preparazione di due qualità di salse dell'epoca; Cicerone nella “Pro Cluentio” ha evidenziato la laboriosità dei Larinati e la fertilità del territorio.
La coltivazione delle olive e la produzione di olio, ricoprono un ruolo primario nell’agricoltura molisana: la produzione media è attestata su circa 2.700 tonnellate di olio, la filiera produttiva comprende oltre 100 frantoi e circa 22.000 aziende attive nel territorio; sono circa 15.000 gli ettari di superficie impiegati per l’olivicoltura, con circa 3 milioni di piante di ulivo tra zone collinari, altitudini interne e pianure del litorale.
Pur coinvolgendo gran parte del territorio regionale, le aree più votate alla produzione dell’olio extravergine del Molise, si trovano nella provincia di Campobasso, principalmente nella piana di Venafro, così come la valle del Biferno e le distese a sud di Campobasso e a nord-ovest di Isernia.
Famoso per la sua attenzione rivolta alla cultura dell’olio, il Molise ospita la prima area protetta dedicata all’olivo, Il Parco Regionale dell’Olivo di Venafro; 600 ettari in provincia di Isernia in cui crescono piante secolari, ed è in questa regione che nasce l’associazione “Città dell’olio” con sede a Larino, noto per aver dato il nome alla principale cultivar molisana, la Gentile di Larino.
Sono oltre 40 le varietà autoctone di olivo del Molise ufficialmente iscritte nello schedario oleico italiano, la varietà più diffusa -la gentile di Larino- coltivata nella zona anticamente denominata Frentania, a cui seguono, tra le altre, l’Aurina, conosciuta dai Romani col nome di Licinia, la Rossuola, , l’Olivastro Dritto, l’Olivastro d’Aprile, la Nera di Colletorto, la Noccioluta di San Giuliano di Piglia, la Rosciola di Rotello, la Curina, la Cerasa di Montenero, la Salegna di Larino, la Spagnuola, la Sperone di gallo e la Paesana.
Inserito nel 2014 nell’elenco delle D.O.P. Italiane, l’olio extravergine di oliva del Molise è ottenuto dai frutti dell’olivo delle varietà Aurina, Gentile di Larino, Oliva Nera di Colletorto e Leccino, presenti negli oliveti da sole o congiuntamente in misura non inferiore all’80%. Possono concorrere altre varietà presenti nella regione quali Paesana Bianca, Sperone di Gallo, Olivastro e Rosciola, fino ad un massimo del 20%. Fruttato di oliva netto, di media intensità, accompagna piacevoli sentori di mandorla verde e carciofo, la note amara e la sensazione di piccantezza, risultano in piena armonia con i sentori olfattivi.
L’Olio Extravergine Molise D.O.P. è uno dei tesori della regione ed entra a far parte di molte ricette tipiche, esprime al meglio, le sue caratteristiche con verdure, minestre tipiche dell’Appennino molisano, con zuppe a base di legumi, ed in modo particolare con le cicerchie locali, Ideale anche con i primi piatti a base di pesce, crostacei, vongole e cozze, o con i secondi piatti come il polpo in guazzetto, calamari e totani ripieni al forno, branzino al forno con patate e funghi, carni bianche (pollo e coniglio) in umido. Ottimo a crudo su antipasti di mare, tortelli di ricotta, lasagne con zucchine e scampi e zuppe di pesce.
Nella Regione Molise, la coltivazione dell'olivo e la produzione di olio appartengono, a pieno titolo, al suo patrimonio storico, tanto da caratterizzarne, in maniera consistente, non solo la struttura produttiva ma anche il paesaggio. L’importanza della produzione di olio per la regione è evidente nei continui investimenti effettuati, sia in forma associativa che privata, nel campo della ricerca e dell’innovazione, delle nuove tecniche di raccolta e tecnologie estrattive, ed è testimoniata dalla sempre più definita volontà di realizzarsi, in termini di una qualità che oggi legittimamente, annovera il Molise fra le aree a vocazione olivicola ed olearia del nostro paese.
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